Cari amici, vi devo chiedere scusa per un lapsus, una dimenticanza grave da parte mia verso colui che, all'epoca, era e credo lo sia ancora un grande fan dei NT. Questi è Mario Bortignon, detto Marietto!!! All'epoca si spacciava per nipote dell'allora Vescovo di Padova, giocando sulla somiglianza del cognome: Bortignon-Bordignon: una innocua bugia nel panorama di una città alquanto borghese, attenta a quelle regole dei nuovi arricchiti e imborghesiti di alcuni ambienti della Padova "bene". Dato che di soldi ne giravano molto pochi, ci si doveva inventare un po' di tutto: per essere invitato in tutte le feste nelle case dei ragazzi cosiddetti "di buona famiglia" dovevi apparire diverso, strano, per venire accettato. Il Mario era su quel furgone dei NT, dove perse la vita il povero Giorgione, assieme a mio cugino. In quel periodo anche il Mario seguiva mio cugino negli spostamenti per le serate dei Trolls così, quando il furgone uscì di strada, lui prese una botta tale che per un bel po' di tempo non riusciva a rendersi conto di dove si trovasse e cosa fosse successo; però senza conseguenze fisiche. Devo parlare anche di lui, tra quelli come Livio e Franco, che hanno preso quella decisione sulla scelta del loro indirizzo di vita. Terminato il liceo, Mario tentò, con degli amici che avevamo in comune, di aprire un'attività per la confezione di vestiario in pelle: scarpe, stivali, giacche ecc....
L' amico Pepi Morgia, bravissimo tecnico luci che ha collaborato diversi anni com me e con i New Trolls...
Ma, dato che la cosa non funzionava, si avventurò con un'altra attività, recandosi presso i vari concerti, sia dei NT che di altri, a vendere gadget. Poi si dedicò all'import-export con l'India e il Sud America. Ora credo percepisca una pensione per un grave problema che lo affligge da molti anni, però Mario è sempre uguale: indossava, e tuttora continua, dei vestiti stile inglese del 1600-1700! Le camice con i volani, le giacche lunghe con le code, scarpe di stoffa colorata e altro. Devo dire che nel suo look è sempre stato coerente, sia allora che adesso. Si è sempre disegnato e confezionato i vestiti da solo. E' un personaggio di cui non dovevo dimenticarmi! Mio cugino ha superato l'operazione, Tutto OK!
Il Batterista Gianni Belleno
Ai fans di Gianni Belleno: una chicca. Fu proprio Gianni ad usare per primo, in Italia, la batteria con due casse. I primi tempi era molto difficile tenere assieme le due casse, il charleston, i piatti…si muoveva tutto! Tanta era la foga, la forza, che Gianni metteva nel suonare che continuamente si spostavano gli elementi! Per arginare la difficoltà provai con un tappeto posizionato sotto la batteria, legando i pedali delle casse al seggiolino dove Gianni si sedeva. La situazione era in parte migliorata, ma non era sufficiente: più di qualche volta qualcuno di noi o dei ragazzi, quando Gianni eseguiva l'assolo, doveva tenere le casse, altrimenti si spostavano interrompendo l'assolo stesso. In seguito riuscimmo ad costruire una pedana di legno così, una volta posizionata la batteria, ci piantavo dei chiodi per tenere sia le casse che gli stativi dei piatti.
Finalmente una ditta con sede a Bologna mise sul mercato una batteria con un telaio: una vera impalcatura, costruita con l'aiuto e le richieste specifiche di Gianni, che è riuscita a rivoluzionare il mondo dei batteristi! A questo telaio si applicavano tutti gli accessori, come i tom, i timpani, i piatti ecc.: con questa soluzione avevamo risolto molti problemi, anche se i piatti non erano il massimo per cui, quasi ogni settimana, dovevo recarmi a Bologna per sostituirli. I piatti erano della Paiste e, allora, non davano molta garanzia, mentre i migliori sul mercato erano e credo siano tutt'oggi, gli Zidjan. Finalmente, con quel sistema alquanto solido, tutti i problemi di stabilità erano risolti: quando per Gianni veniva il momento dell'assolo si scatenava, dando il massimo. Lui aveva costantemente un asciugamano appoggiato in un seggiolino a fianco della batteria, dove teneva anche le bacchette di scorta. Sudava tantissimo, credo che dopo ogni concerto perdeva minimo 2-3 kg. di peso. Gianni era generoso, non si risparmiava mai, era una goduria sentirlo e vederlo suonare.
In seguito aggiunse dei tom, con la possibilità di variarne l'accordatura: bastava girare il telaio del tom stesso per ottenere l'effetto voluto. Inoltre collocò un gong, con un telaio imponente dietro di lui, rendendo più spettacolare il suo assolo. Pepi Morgia, allora tecnico delle luci dei New Trolls, si sbizzarrì nell'illuminare la batteria, creando degli effetti bellissimi: usò dei tagli e dei controluce così spettacolari da rendere l'assolo di Gianni uno dei momenti più belli e attesi dello spettacolo. Racconto questo per dirvi quanto siano stati innovativi i NT sia nella musica che nella ricerca. Forse alcuni penseranno che mi ripeto nell'elogiare i NT ma, considerati i tempi in cui si svolgono i fatti sopraccitati, gli elogi sono ancora pochi. Per coloro che adesso si avvicinano e si avvicineranno ad uno strumento come la batteria, di sicuro uno dei modelli da imitare può essere Gianni Belleno.