Vi
ricordate il capitolo del mio diario riguardante Giorgione ? Bene! In quel periodo
io collaboravo con la ditta Davoli a Milano, sempre inerente agli impianti audio.
Con i NT, oltre che Giorgione c'era mio cugino Roberto, che tentava di fare il
fonico. Al seguito di mio cugino (era il periodo estivo) si erano accodati anche
Livio, Franco e altri. Questi fans hanno seguito tutte le serate che i NT hanno
fatto in Veneto, soprattutto per la novità dell'ambiente, notevolmente diverso
da quello a loro abituale: pensate che Franco gestiva, con i suoi, un negozio
di formaggi, mentre Livio faceva l'assicuratore. Ora vi chiederete perché parlo
di questi ragazzi, forse entusiasti per il fatto di vedere e vivere una vita diversa
dalla loro solita, monotona e scarna, oppure per il fatto che già portavano in
sé qualche cosa che, con l'avventura NT, è esplosa dentro di loro… Questo qualche
cosa era la voglia di cambiare, di dare anche loro quel qualcosa di "artistico"
che avevano dentro: a distanza di anni Livio ha un'agenzia di modelle e organizza
sfilate di moda ad un buon livello, mentre Franco ha lasciato il negozio ed ha
aperto una radio libera a Padova, una delle prime radio indipendenti, con un buon
seguito.
Vi
ho raccontato questo perché sono sicuro che l'input lo hanno ricevuto dall'avere
frequentato, quella famosa estate, i NT. Per cui, cari fans, credo che in tutti
noi ci sia un qualche cosa di artistico, naturalmente in forme diverse: basta
solo avere coraggio e buttarsi, tirar fuori quello che abbiamo dentro senza paura
ma, soprattutto, crederci. L'esempio viene giustappunto dai New Trolls che, fin
dal tempi in cui suonavano in una cantina, ci hanno creduto e voi ne siete i testimoni.
Vorrei fare gli auguri a mio cugino Roberto che, questa settimana, sarà operato
all'orecchio sinistro per il trauma subito nel lontano 1970 nell'incidente in
cui perse la vita Giorgione. Auguri Roberto! Rinvangando i ricordi, nel periodo
in cui si facevano le date al centro Italia, nella zona del Salernitano, si faceva
base all'hotel Commercio, conosciuto e frequentato da quasi tutti i gruppi che
scendevano al sud. In un day off abbiamo visitato gli scavi di Pompei tutti assieme:
NT con compagne e i tecnici. Oltre che per il lavoro, in certuni posti di interesse
storico ci si organizzava per alcune visite ai siti di interesse. Come dicevo,
durante la visita agli scavi di Pompei, dopo un po' è sbucato un pallone, per
cui le rovine sono passate in secondo piano per dare sfogo alla voglia di calcio!
Proseguendo
verso il sud esiste un'altra base dove ci si riposava nei lunghi viaggi dal nord
verso il sud: si trova a Falerna, preso gli hotel Torino1 e Torino2, con la possibilità
di trovare quasi sempre una stanza per la notte per poi, il giorno dopo, ripartire
per la Sicilia o la profonda Puglia. Anche in questo posto, se qualcuno si trova
da quelle parti, potrà vedere all'interno svariate foto o cartoline di artisti
che vi sono passati: quasi dei "musei", a testimoniare i continui passaggi di
tecnici e artisti. In periodo di Carnevale abbiamo fatto dieci date in Sicilia
con i NT. Pensate che una serata l'abbiamo fatta ad una festa privata, che loro
chiamavano Mac P., organizzata da dei ragazzi di un liceo, fans dei NT. La zona
era quella di Catania, dove potemmo assistere all'eruzione dell'Etna…con l'arrivo
della cenere fino in centro Catania!
Poi
ci siamo spostati verso Enna per arrivare, l'indomani, dalle parti di Trapani,
dove si fece l'ultima data. Per lo stress, oltre al tempo inclemente che trovammo,
i Ragazzi decisero di ritornare a casa con l'aereo: partirono dall'aeroporto di
Trapani e ci lasciarono il Mercedes da riportare a Genova. Giorgione partì subito
con il furgone, la notte stessa, per Palermo; poi anche io e Pepi ci avviammo
verso l'imbarco con l'auto lasciataci dai Ragazzi, naturalmente senza avere dormito.
Durante il viaggio iniziò a nevicare e guidavo io, come sempre: nell'affrontare
una curva ho fatto un testa coda, rischiando di precipitare in un dirupo! Non
vi dico l'adrenalina che mi ritrovai in circolo. Purtroppo quel tipo di Mercedes
aveva il difetto di non tenere bene la strada: sbandava facilmente con il retrotreno.
Pepi naturalmente dormiva…Allora non esisteva la superstrada. Magari, noi si andava
sempre al massimo…d'altronde i tempi erano sempre molto stretti. Comunque riuscimmo
ad arrivare in tempo all'imbarco del traghetto per Genova, dove il povero Giorgione
imbarcò sia l'auto che il furgone, mentre io e Pepi prendemmo un aereo. La sera
del giorno dopo, all'imbarcadero di Genova, andai con Giorgione a recuperare l'auto
e il furgone, arrivati con il traghetto. Racconto questo perché lo stress che
si accumulava dopo svariati giorni di lontananza da casa era elevato per cui,
quando si rientrava a casa, era come una liberazione. Questo valeva sia per noi
tecnici che per i NT. Naturalmente l'arrivo a casa per me comportava ancora altre
cinque ore di treno, quando mi andava bene..!