

La musica sa scavalcare lingue e confini: nessuna Torre
di Babele ha mai potuto annientarla. Magari raccoglie nelle sue frequenze echi
di culture e tradizioni diverse, ma nasce sempre dal cuore e parla al cuore
che è disposto a riceverla. Se poi ti lascia dentro una traccia nuova, mette
in evidenza un sentiero prima inesplorato, allora finisce inevitabilmente col
far parlare di sé. Le parole vogliono raccontare emozioni, ricordi, avvenimenti
di cui la musica è protagonista insieme a quanti sono sul palco a costruirla
ed a chi è giù ad ascoltarla. Non si tratta solo di fredda cronaca, ma immagini
e colonne di articoli rivelano entusiasmo, apprezzamento, magari anche riserve:
la pagina umida dell'inchiostro fresco di stampa è anche l'ombra delle corde
che hanno suonato per raccontare la nostra storia. Titoli, colonne, sommari
diventano allora altrettante tessere che permettono di configurare con sempre
maggior precisione la trama di un mosaico tuttora in costruzione. Nessun colore
è escluso: ognuno è maestro nell'assemblare, secondo le proprie emozioni, l'immagine
che, in un modo o nell'altro, ha lasciato una traccia importante nella propria
vita.



